Stop forzato di 45 giorni per le Pisano Esulta il comitato Salute e Vita - Le Cronache
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Stop forzato di 45 giorni per le Pisano Esulta il comitato Salute e Vita

Stop forzato di 45 giorni per le Pisano Esulta il comitato Salute e Vita

Erika Noschese

Nuovo stop forzato per le fonderie Pisano. Con una delibera firmata lo scorso 5 ottobre, la dirigente della Regione Campania, Anna Martinoli, ha deciso per la sospensione delle attività dello stabilimento di via Dei Greci, a Fratte, per 45 giorni o fino al ripristino della conformità all’autorizzazione, su comunicazione della famiglia Pisano, per certificare il superamento delle criticità. Successivamente, sarà compito dell’Arpac effettuare il sopralluogo per accertare il ripristino delle condizioni e prescrizioni, anche mediante certificazioni analitiche a campione. La decisione da parte della Regione Campania di sospendere nuovamente le attività delle Pisano giunge in seguito ai controlli dell’Arpac dal quale sono emersi numerosi e gravi violazioni nella gestione dell’installazione delle Bat 2, 4, 7, 11, 14, 23, 27 e 34 per le quali è già stata diposta la sanzione amministrativa. Lo scorso 4 ottobre, dunque, gli uffici preposti di Palazzo Santa Lucia hanno acquisito i chiarimenti da parte dell’Agenzia regionale per la protezione Ambientale dai quali è emerso – come elemento di assoluta novità, come si evince dalla delibera, che sussiste il pericolo di danno all’ambiente per la persistente violazione delle Bat. Intanto, le fonderie Pisano rischiano comunque la chisura dopo la conferenza dei Servizi in programma per il 10 ottobre. Nel frattempo, esultano gli ambientalisti dopo la decisione della Regione Campania. “Finalmente dopo oltre 18 mesi si mette fine, per adesso, al nocumento per la salute e all’ambiente”, ha dichiarato il presidente del comitato Salute e Vita, Lorenzo Forte. “Il provvedimento inoltre arriva proprio in corrispondenza della scadenza dei termini della diffida ,inoltrata ad inizio settembredal Comitato Salute e Vita al Sindaco di Salerno e a Regione Campania, affinché gli enti preposti si assumessero le proprie responsabilità in base alle ultime risultanze Arpac”, ha poi aggiunto Forte che sottolinea come il problema delle emissioni diffuse è presente fin dal novembre 2015, data del primo sopralluogo Arpac. “Per tali motivi si richiede con forza al sindaco e all’Asl di applicare le misure richieste dal Testo Unico delle Leggi Sanitarie per evitare la prosecuzione del nocumento alla salute e all’ambiente – ha poi aggiunto il presidente del comitato – Infine, in seguito alle risultanze indicate nel provvedimento di sospensione delle attività, ci si aspetta a questo punto che Asl e Comune, ognuno per le proprie competenze, diano parere sfavorevole alla prosecuzione delle attività, in occasione della conferenza dei servizi convocata per il 10 ottobre 2018 nell’ambito del procedimento di riesame dell’Aia”. Il comitato e l’associazione Salute e vita continuerà a vigilare e a compulsare gli Enti preposti alla Salute pubblica e alla tutela dell’Ambiente affinchè si vada fino in fondo e si ponga fine a questa emergenza sanitaria ed ambientale a tutela della Vita della Salute e garantendo Giustizia piena. Soddisfatti anche gli attivisti del Meet Up amici di Beppe Grillo Salerno, Baronissi e Pellezzano che avevano già previsto questo tipo di provvedimento e lo sollecitavano da tempo. “ Adesso , se nei prossimi 45 giorni lo stabilimento non si adeguerà si avrà la revoca dell’autorizzazione e la chiusura definitiva dell’impianto. Una chiusura definitiva dell’impianto si avrà anche se nella conferenza dei servizi del 10 ottobre gli enti convocati ( Regione, Asl, Comune, Arpac) daranno parere negativo dell’ambito del procedimento di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e, dopo l’ennesima chiusura , tali pareri non potranno che essere sfavorevoli”, spiegano gli attivisti. «Finalmente l’amministrazione regionale si è destata da un lungo sonno e ha aperto gli occhi sulle condizioni di grave rischio per la salute dei cittadini che convivono con quella bomba ecologica chiamata Fonderie Pisano», ha dichiarato invece il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano. Soddisfatto anche Matteo Marchetti, presidente del Codacons Salerno che invita, ancora una volta, i cittadini a costituirsi parte civile nel corso delle udienze a carico dei Pisano che devono rispondere dell’ipotesi di reato di inquinamento ambientale.