• Advertising
  • Disclaimer
  • Codice etico
  • Staff editoriale
  • Lavora con noi
  • Partner
sabato, 4 Febbraio 2023
  • Login
  • Register
Le Cronache
  • Home
  • Cronaca
    • Salerno
  • Salernitana
  • Attualità
    • Web & Tecnologia
  • Sport
    • Altri Sport
  • Spettacolo e Cultura
  • Editoriale
  • Edicola digitale
No Result
View All Result
Le Cronache
  • Home
  • Cronaca
    • Salerno
  • Salernitana
  • Attualità
    • Web & Tecnologia
  • Sport
    • Altri Sport
  • Spettacolo e Cultura
  • Editoriale
  • Edicola digitale
No Result
View All Result
Le Cronache
No Result
View All Result
Home Spettacolo e Cultura

Luna park.Do you want a cracker?

10 Marzo 2018
in Spettacolo e Cultura
Reading Time: 3 mins read
0 0
A A
0
Luna park.Do you want a cracker?
Condividi su FacebookCondividi su TwitterCondividi su LinkedinInvia su WhatsApp

Continua con successo la rassegna Out of bounds nell’abituale sede di Santa Apollonia. Applausi a scena aperta per Simone Perinelli

Di ARISTIDE FIORE

Potremmo decidere, per una volta, di stare al gioco e lasciare che uno strano personaggio ci accompagni in un curioso viaggio notturno, dalla tangenziale est di Roma allo spazio intergalattico, in cerca di Dio, e caso mai incontrare un alieno, qualcuno che magari possa finalmente fornire delle risposte adatte a dare un senso al quel convulso andirivieni tra un posto e l’altro, da una meta a quella successiva, che chiamiamo “vita”. Potremmo farlo davvero in qualche modo, se ci capitasse di assistere a “Luna park. Do you want a cracker?”, uno spettacolo scritto, diretto e interpretato da Simone Perinelli, presentato a Salerno dalla compagnia Leviedelfool di Viterbo al S. Apollonia Space di Salerno, nell’ambito della rassegna teatrale Out of bounds curata da Licia Amarante e Antonella Valitutti. Una specie di idiot savant, capace di ricordare una grande quantità di nozioni delle quali tuttavia non sembra poter comprendere a pieno il significato, si lascia trasportare e trascina con sé gli ascoltatori in un flusso di parole intercalato da tic verbali e motori. Ogni inceppamento del suo discorso sgangherato e ridondante può comportare un salto in un altro mondo, ogni parola può essere una chiave per entrarvi e passare per esempio dall’uscita per Viale Etipia all’Etiopia, una delle terre sulle quali si è fantasticato per molti secoli e che, nell’immaginazione del nostro personaggio, sarebbe il posto dal quale si può osservare la maggiore quantità possibile di stelle, ma, grazie a un immaginario cannocchiale potentissimo, anche il futuro e persino Dio. Ma come fare, se l’Etiopia resta un posto lontano e in città si vedono più stelle stampate sui biscotti che in cielo e l’orizzonte coincide con i viadotti della tangenziale? Basta deviare il solito percorso e un rettilineo apparentemente interminabile diventa una corsia preferenziale per proiettarsi nel cosmo e passarlo al setaccio. Sembra che tutti siano alla ricerca di Dio con ogni mezzo: tutti cercano un segno che ne confermi l’esistenza e persino l’autovelox risponde allo scopo segreto di fotografarlo mentre passa sulla tangenziale. Ciononostante Dio non si trova. C’è solo un uomo accanto a dei mulini a vento, sulla faccia nascosta della Luna, un posto dove il vento manca. Dov’è la follia, in colui che in quei mulini vede dei giganti da combattere o piuttosto nella loro assurda collocazione? Di sicuro il senno perduto non è finito lassù: c’è finita la follia stessa, emarginata da una società schizofrenica, che cerca il divino o attende almeno un messaggio di speranza da un altrove indefinito e intanto si perde in una corsa sfrenata verso un progresso infinito, mentre intere civiltà nascono e muoiono, nuove invenzioni ne soppiantano altre e tutto sembra muoversi secondo un ossessivo “su e giù”, come sulle montagne russe, come le auto che sfrecciano sulla tangenziale. In assenza di Dio, inesistente o latitante, ci si sente autorizzati a “creare le cose”: l’umanità si è lanciata nel vortice delle invenzioni, imitata dal nostro personaggio, che realizza o semplicemente evoca il suo piccolo mondo coi gesti, proprio come farebbe un bambino o un attore. Ecco quindi apparire la Lola: un cane a cui vengono attribuite credenze e aspirazioni, un improbabile Sancho Panza, che a volte però sembra quasi più visionario del suo stralunato padrone. Un Don Chisciotte metropolitano, che si imbatte continuamente in avventure e sfide ingigantite dalla sua imperfetta comprensione della realtà, e ,come il suo omologo letterario, vive episodi paradossali o situazioni ridicole, fino all’agognato incontro con un alieno. È il momento delle domande che non avevano mai trovato risposta, anche se, per rompere il ghiaccio, non si trova di meglio che offrire uno snack in uno stentato inglese. Che ne è stato di Dio? È forse scappato per lo spavento, dopo il big bang, e se ne sta a guardare il mondo da lontano, a osservare coloro che agiscono, come qualcuno che se ne stia affacciato sulla tangenziale? Coloro che agiscono, dal canto loro, non sono forse tutti in preda a qualche mania, che induce ognuno a lanciarsi contro i propri mulini a vento? E infine chi è, veramente, questo alieno? Forse è semplicemente qualcuno con cui poter parlare: l’altro, lo sconosciuto, lo spettatore.

Tags: Luna Park Laav Santa Apollonia Salerno
Tommaso D'Angelo

Tommaso D'Angelo

Consigliati

E’ scomparso Sergio Solli, il suo amore per Salerno
Spettacolo e Cultura

E’ scomparso Sergio Solli, il suo amore per Salerno

by Tommaso D'Angelo
3 Febbraio 2023
Il terribile segreto di Nanà
Spettacolo e Cultura

Il terribile segreto di Nanà

by Tommaso D'Angelo
2 Febbraio 2023
Oltre il muro del carcere di Poggioreale
Spettacolo e Cultura

Oltre il muro del carcere di Poggioreale

by Tommaso D'Angelo
28 Gennaio 2023
Salerno chiama Boston                                                 l’avvocato americano del vino italiano
Arte Storia Tradizioni Eventi

Salerno chiama Boston l’avvocato americano del vino italiano

by Tommaso D'Angelo
22 Gennaio 2023
Next Post
Il buco nero di Napoli: La paranza dei bambini

Il buco nero di Napoli: La paranza dei bambini

Caligola: la tragedia dell’intelligenza

Caligola: la tragedia dell'intelligenza

Facebook Twitter Instagram Youtube
No Result
View All Result
  • Home
  • Cronaca
    • Salerno
  • Salernitana
  • Attualità
    • Web & Tecnologia
  • Sport
    • Altri Sport
  • Spettacolo e Cultura
  • Editoriale
  • Edicola digitale

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms below to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In