Enzo Napoli come De Luca: «C’è un’Italia spaccata in due, abbiamo tenuto testa all’aggressione mediatica e diffamatoria» - Le Cronache
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Enzo Napoli come De Luca: «C’è un’Italia spaccata in due, abbiamo tenuto testa all’aggressione mediatica e diffamatoria»

Enzo Napoli come De Luca: «C’è un’Italia spaccata in due, abbiamo tenuto testa all’aggressione mediatica e diffamatoria»

di Brigida Vicinanza

“In Italia il voto si è diviso tra un’espressione di protesta, incline a cedere alle promesse che non appartengono alla nostra sincerità, lealtà e correttezza nei rapporti con i cittadini, e una scelta securitaria. L’Italia sembra ora spaccata in due, con un centrodestra paladino degli interessi del Nord e l’azione dei 5Stelle al Sud. Sembrano verificate le analisi del Censis efficacemente riassunte nella dicitura “Italia del rancore” opportunamente coltivata”. Anche il primo cittadino di Salerno, affida i commenti post-elezioni ad un nota, analizzandola sconfitta del partito democratico e cercando una giustificazione al disastro dem a livello nazionale ma soprattutto a livello locale. “Il richiamo alla patria europea non è stato tale da raccogliere consenso, ma noi in questo importante e attualissimo quadro dobbiamo continuare a muoverci e ragionare – ha continuato Napoli – l’Italia si trova nella condizione di dover confrontarsi con un tripolarismo anomalo dove due poli sono di matrice populista e antisistema, con punte estremistiche. Si pone ora il problema non tanto della formazione di un governo, ma della ricostruzione delle condizioni di un governo democratico, per la quali ci affidiamo alla saggezza del presidente Mattarella. L’offerta politica del Pd è parsa forse troppo tecnica nella sua concretezza e nel suo realismo. Forse il realismo è stato interpretato come mancanza di richiamo a momenti identitari, tensione ideale, passione civile e carenza di anima. Le competenze (ad es. Minniti sconfitto da Cecconi, peraltro espulso dai 5Stelle), i risultati incontestabili dell’azione di governo, i meriti di Gentiloni, Franceschini, Calenda, Padoan, solo per citare alcuni nomi, non hanno fatto premio sulle scelte elettorali. E’ inutile precisare che il voto va interpretato ma religiosamente rispettato, nella consapevolezza che niente può essere più colpevole di non approfittare di una crisi. Le crisi, infatti, rendono palesi gli errori e impongono le ricerca degli obiettivi per fuoriuscirne. E’ utile notare che necessita essere ancora più attenti ed efficaci nel rispondere alle esigenze di lavoro, sicurezza e futuro per i giovani. A Salerno abbiamo condotto, unici a farlo, una campagna elettorale parlando di problemi e proposte e non contro qualcuno. Nel corso della campagna elettorale non abbiamo riscontrato la presenza di altri candidati, letteralmente scomparsi, abbiamo tenuto centinaia di incontri, senza rete, offrendo occasioni al confronto e all’incontro. Questi stessi candidati assenti si presentano ora con proclami e indicazioni. Abbiamo parlato alla testa e non alla pancia dei cittadini, ragionando, metodo al quale non rinunceremo”. Poi il sindaco di Salerno ha concluso, utilizzando le stesse parole del neoeletto Piero De Luca, ma allo stesso tempo anche le parole di De Luca senior: “Ci siamo confrontati e disposti all’ascolto, ma di persona, con cittadini in carne e ossa senza le comode scappatoie del web, dei blog, dei clic. Con orgoglio abbiamo tenuto testa ad un’aggressione mediatica e diffamatoria senza eguali. L’elezione di Piero De Luca è una garanzia per il nostro territorio, per serietà, competenza e militanza democratica. Dal canto nostro, e segnatamente dell’amministrazione, abbiamo un motivo in più per continuare con il nostro abituale impegno e mantenere fede alla fiducia ricevuta dai cittadini. A lui, a tutti i candidati, ai militanti e agli elettori il nostro ringraziamento e il nostro affetto con l’augurio di buon lavoro per lo sviluppo del nostro territorio”.