La commistione di linguaggi per la stagione cameristica del Teatro Verdi - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

La commistione di linguaggi per la stagione cameristica del Teatro Verdi

La commistione di linguaggi per la stagione cameristica del Teatro Verdi

Cartellone di all stars tra jazz, classica e rock con nomi di prima grandezza quali David Garrett, Tony e Peppe Servillo, Antonio Pappano e Luigi Piovano. Apertura il 27 aprile con Richard Galliano. Inseriti anche i talk show sull’opera firmati da Riccardo Canessa e un balletto per le scuole

 Di OLGA CHIEFFI

Se la stagione lirica saluta titoli nuovi e validissimi interpreti e sarà supportata anche dal colto charme di Riccardo Canessa che, per le scuole, i venerdì precedenti le prime delle opere, inizierà gli studenti ad esse con il suo gusto “di famiglia” che coinvolgerà sicuramente i giovani, la stagione cameristica, ospiterà stelle di primissima grandezza. Il primo appuntamento, fissato per Domenica 27 aprile, vedrà il ritorno della fisarmonica di Richard Galliano nel nostro massimo. Uno stile inconfondibile, “diverso”: il suo bal musette ed il suo Valse swing hanno suggerito tendenze estetiche che hanno determinato un canone verso il quale un’intera generazione di musicisti si è rivolta, un’arte, la sua, a volte delicata a volte labile a volte furente, tanto che qualunque prospettiva può rivelare aspetti conoscitivi né romantici né barocchi, grazie ad una visione esecutiva non omologata, radicale, talvolta “folle”, imprevedibile nel frammentare e ricomporre istanti melodici di un repertorio così ampio da includere jazz, musica gitana, latin, tango, suggestioni popolari d’ogni parte d’Europa e d’America, con all’interno la lezione dell’amico e maestro Astor Piazzolla. Maggio sarà inaugurato il 18 da Tony e Peppe Servillo ed i Solis String Quartet, con “La parola canta”. Un concerto, un recital, una festa fatta di musica, poesia e canzoni che celebra Napoli, l’eterna magia della sua tradizione vivente, l’importanza dell’incontro fra le epoche e della più ampia condivisione culturale, attraverso l’ opera di autori classici, da Eduardo De Filippo a Raffaele Viviani, da E. A. Mario a Libero Bovio, fino a voci contemporanee come quelle di Enzo Moscato e Mimmo Borrelli. Giovedì 31, torna in città anche il “Concerto de’ Cavalieri” di Marcello Di Lisa, dopo la sua ultima performance nell’ambito del Festival di Musica Antica firmato da Carmine Mottola, per l’esecuzione de’ “Le Quattro stagioni” di Antonio Vivaldi. Non è stata ancora fissata la data per l’esibizione dei Canadian Brass che incantarono sei anni fa il pubblico del Ravello Festival, un concerto impedibile, questo, in cui si potranno ascoltare gli ottoni come non mai, un quintetto che riesce a far propri materiali musicali diversissimi fra loro, Bach, Gershwin, i Beatles, Mozart, Bizet, Rossini e altri autori di pagine classiche e operistiche, spingendosi anche nei territori del ragtime e del jazz, con sempre pari freschezza ed efficacia. Ottobre sarà un mese di grandi incontri: il 16 Sir Antonio Pappano farà duo con il cello di Luigi Piovano, in un concerto in cui il teatro sarà invaso dal piacere di far musica, mentre il 30, due gran coda neri campeggeranno sul palcoscenico nel segno di Johann Sebastian Bach, dominati dal sentire musicale e “improvvisato” di Danilo Rea e Ramin Baharami, nel corso di una serata dal titolo “Bach is in the Air”. Le corde e il flauto hanno diviso sin dall’antichità l’estetica musicale, ma non a Salerno: il 6 novembre il massimo cittadino esploderà con il violino del diavolo di David Garrett, che sa passare dai Led Zeppelin ai Rage Against the Machine, fino ad omaggiare Cajkovskij e Vivaldi, da vera superstar dell’archetto, unendo mondi in apparenza incompatibili, mentre la chiusura del cartellone è stata affidata al flauto incantato di Andrea Griminelli. Non mancherà neanche il balletto, quest’anno. Infatti, il 10 e l’11 maggio, si potrà applaudire Pulcinella, una nuova creazione coreografica pensata appositamente per il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo per celebrare la bellezza della città di Napoli. Sulle celebri note di Stravinskij rivive il mito della maschera più conosciuta al mondo, in un ritmo travolgente tra corteggiamenti, falsi maghi, inseguimenti, finte morti e improbabili resurrezioni.