Pina Ferro
Utilizzavano i proventi delle estorsioni per l’acquisto di sostanze stupefacenti e per “mantenere” gli affiliati: in 23 hanno chiesto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno di essere processati con il rito dell’abbreviato. Si tratta di: Pietro Attanasio 37 anni di Nocera Inferiore; Angela Bonazzola 26 anni Di Mercato San Severino; Gianluca Bonazzola 30 anni di Mercato San Severino; Luigi Bove 34 anni di Roccapiemonte; Gianbattista Coppola 33 anni di Mercato San Severino; Luigi Coppola; Silvio Cuofano 40 anni di Castel San Giorgio; Antonio Desiderio 46 anni di Pagani; Pietro Desiderio 38 anni di Pagani ma residente a Mercato San Severino; Sisto Ferrara 28 anni di Roccapiemonte; Alessandro Iannone; Nicola Liguori 25 anni di Pagani; Francesco Mandile 44 anni di Mercato San Severino; Giuseppe Manuel Picarella; Luigi Romano, Alessio Ruggiero 32 anni di Roccapiemonte; Rosario Scifo 41 anni di Mercato San Severino; Vincenzo Senatore; Giovanna Spista 35 anni di Striano; Salvatore Torino 30 anni di Roccapiemonte; Biagio Villani 25 anni di Roccapiemonte; Michele Villani 29 anni di Roccapiemonte. In totale sono 41 gli imputati che, ieri mattina, sono comparsi dinanzi al Gup del Tribunale di Salerno per l’udienza preliminare svoltasi nell’aula bunker a Fuorni. Il giudice per le udienze preliminari deciderà sulle richieste di abbreviato il prossimo 6 marzo mentre il 13 febbraio saranno discussi i riti ordinari. L’indagine, culminata nel blitz del 24 marzo scorso, ha preso il via nel settembre del 2014 ed è stata condotta dal nucleo investigativo del Comando Provinciale e della Compagnia di Mercato San Severino. Furono 33 le persone finite in manette. Gli indagati sono accusati di numerose richieste estorsive ed atti intimidatori (incendi, pestaggi, esplosioni di colpi di arma e altro) posti in atto tra il 2014 e il 2016, ai danni di commercianti e imprenditori della zona. Accertato anche l’utilizzo di armi da fuoco, comuni e da guerra, tra cui anche Kalashnikov AK47, completo di due caricatori e del munizionamento, trovato e sequestrato il16 gennaio del 2015 in un fondo agricolo di uno degli indagati. Secondo gli inquirenti al vertice dell’organizzazione c’era Pietro Desiderio, con funzioni di promotore capo ed organizzatore del sodali. Era lui ad occuparsi di ideare ed organizzare le condotte criminali, dirigere il gruppo nella consumazione dei delitti, in particolare quelli estorsivi e inerenti il traffico illecito di sostanze stupefacenti. A Desiderio sarebbe spettato anche il compito di eseguire materialmente alcuni avvicinamenti estorsivi e recuperi credito, attraverso atti di violenza, ai danni di operatori economici. Talvolta gli imprenditori che dovevano pagare venivano convocati personalmente da Desiderio. L’invito a cui non si poteva dire di no era poi seguito in qualche caso da pestaggio. Desiderio “riceveva” gli operatori commerciali presso la propria abitazione di Sant’Angelo di Mercato San Severino dove era detenuto agli arresti domiciliari (dal marzo del 2013 al 21 settembre 2015). La propria abitazione era anche il luogo d’incontro con gli affiliati al fine di elaborare le strategie criminali, era anche il posto dove custodire e tagliare la sostanza stupefacente oltre che le armi a disposizione del gruppo.