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Home Primo piano

Enrico Coscioni verso il processo

Tommaso D'Angelo by Tommaso D'Angelo
11 Aprile 2017
in Primo piano
Reading Time: 2 mins read
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Tentata concussione: chiuse indagini sul cardiochirurgo Enrico Coscioni
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di Andrea Pellegrino

E’ fissata per l’8 giugno l’udienza preliminare per Enrico Coscioni, il cardiochirurgo salernitano, consulente per la sanità del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, accusato di tentata concussione nei confronti di tre ex commissari di aziende della sanità pubblica del napoletano, ed in particolare nei confronti di Salvatore Panaro, Patrizia Caputo e Agnese Iovino. L’8 giugno si saprà se l’ex consigliere regionale (difeso dall’avvocato Gaetano Pastore) dovrà affrontare il processo o meno al Tribunale di Napoli. Secondo la ricostruzione della vicenda, Coscioni avrebbe indotto Salvatore Panaro, Patrizia Caputo e Agnese Iovino a rassegnare le dimissioni dai rispettivi incarichi di commissari straordinari delle Asl Napoli 3 Sud, Cardarelli e Asl Napoli 2 Nord. Circostanza non verificatasi per Panaro e Caputo che avrebbero resistito alla richiesta di dimissioni. L’inchiesta partenopea del pm Giancarlo Novelli e del procuratore aggiunto Alfonso D’Avino risale al periodo dell’insediamento di Vincenzo De Luca a Palazzo Santa Lucia. Coscioni, non rieletto in aula consiliare, viene nominato consigliere politico alla sanità. In Campania la sanità è commissariata e De Luca non può nominare un vero e proprio assessore. Tra i primi atti (politici) di Coscioni – secondo le carte della Procura – c’è “l’invito a dimettersi” rivolto a tre sub commissari. In particolare, Coscioni avrebbe invitato Panaro a rassegnare le dimissioni “per evitare un contenzioso” usando le espressioni “che stai a fare con Postiglione tanto tra tre giorni ti mandiamo via… nessuno ti vuole: i sindaci non ti vogliono, Casillo non ti vuole (si tratta di Franco Casillo, indagato in un filone parallelo e stralciato, padre del capogruppo Pd in Regione Campania), tu devi andare via”. Altrimenti avrebbe azionato “controlli strumentali sulla sua gestione”. A Patrizia Caputo, invece, Coscioni – nel comunicarle che avrebbe dovuto presentare una lettera di dimissioni al presidente De Luca «dopo averlo ringraziato per l’opportunità professionale ricevuta» – annuncia: «..l’onda è partita, verrete sostituiti tutti». Anche perché, dice Coscioni, rivolgendosi sempre alla Caputo: «Si trova nel posto di commissario straordinario per caso». Infine, anche per la dottoressa Iovino, Coscioni avrebbe riservato un trattamento simile affermando “che non c’era niente di personale ma che si trattava soltanto di un problema di schieramento politico: nominata da Caldoro, non era ben vista da De Luca”. La Iovino fu poi sospesa e le fu detto che “se si fosse dimessa i controlli disposti nel frattempo sulla sua gestione non avrebbero avuto ulteriori conseguenze”. Nell’ambito delle indagini è stato ascoltato anche Nello Mastursi, ex capo della segreteria di Vincenzo De Luca a Palazzo Santa Lucia, condannato a 18 mesi nell’ambito dell’inchiesta romana legata al caso Scognamiglio. Accompagnato dall’avvocato Felice Lentini, ha dovuto fornire spiegazioni rispetto ad un foglietto ritrovato durante una perquisizione avvenuta più di un anno fa nel suo ex ufficio di via Santa Lucia. Un foglietto consegnato proprio da Enrico Coscioni sul quale erano impresse delle ipotesi di nomine di commissari e subcommissari presso le principali Asl della Regione Campania. Un documento che, secondo gli investigatori, potrebbe essere ricollegabile alle presunte pressioni sui tre ex commissari esercitate per liberare posizioni dirigenziali nella sanità campana.

 

Tags: enrico coscioniregione campaniaTOPvincenzo de luca
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