• Advertising
  • Disclaimer
  • Codice etico
  • Staff editoriale
  • Lavora con noi
  • Partner
martedì, 7 Febbraio 2023
  • Login
  • Register
Le Cronache
  • Home
  • Cronaca
    • Salerno
  • Salernitana
  • Attualità
    • Web & Tecnologia
  • Sport
    • Altri Sport
  • Spettacolo e Cultura
  • Editoriale
  • Edicola digitale
No Result
View All Result
Le Cronache
  • Home
  • Cronaca
    • Salerno
  • Salernitana
  • Attualità
    • Web & Tecnologia
  • Sport
    • Altri Sport
  • Spettacolo e Cultura
  • Editoriale
  • Edicola digitale
No Result
View All Result
Le Cronache
No Result
View All Result
Home Spettacolo e Cultura

Bruno Benvenuto e l’irreale in musica

22 Marzo 2017
in Spettacolo e Cultura
Reading Time: 2 mins read
0 0
A A
0
Bruno Benvenuto e l’irreale in musica
Condividi su FacebookCondividi su TwitterCondividi su LinkedinInvia su WhatsApp

Questa mattina dalle 11 nell’ auditorium del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno, il seminario sui vari metodi, anche errati, dell’approccio alla lettura musicale

 Di OLGA CHIEFFI

Solfa, battere la solfa, che dà bene la dimensione di qualcuno che comandi, prima ti becchi la “solfa” di tua madre, l’insegnante non brillantissimo che per far passare qualche concetto importante, lo ridurrà ad una “solfa” da mandare e ripetere a memoria. Solfa deriva da solfeggio, spauracchio di quanti approccino la musica e uno strumento musicale. Delle antiche e rigidissime metodologie e di una nuova, dinamica “iniziazione”, se ne parlerà questa mattina dalle 11 alle 13 al Conservatorio “G.Martucci” di Salerno, nel corso di un interessante seminario promosso dal Dipartimento di Teoria, Analisi e Composizione. Il relatore sarà il chitarrista e cantante Bruno Benvenuto, introdotto da Pasquale Scialò. Chi non si è trovato a ripetere che la semibreve vale 4/4 o il valore della semiminima col punto è della semiminima più la croma, e ancora le suddivisioni con le dita, movimenti errati e ancor di più con la voce il famoso do-o-o-ò addirittura col cambiamento di tono, in sequenza con i movimenti in battere e levare. Inoltre, le definizione imparate a campanello per l’esame senza entrare nel merito della formuletta, magari arrivandovi attraverso il metodo sperimentale. Quando gli allievi sostengono gli esami di licenza nei conservatori, in genere anche quelli che vengono promossi dimostrano una preparazione più formale che sostanziale, sembrano cioè avere sviluppato solo una certa praticaccia che gli permette di limitare gli errori a una quantità statisticamente accettabile, ma non certamente avere sviluppato una mentalità musicale e un’effettiva competenza e consapevolezza di quello che fanno. E questo vale anche, per i bravissimi che suppliscono con le doti naturali alla mancanza di un’impostazione di metodo coerente e formativa.Una materia insegnata bene diventa più piacevole sia per i discenti che per i docenti con la sicurezza derivante dal sostegno di un metodo che dà ragione di ogni suo aspetto dia più fiducia ai primi nei secondi. Forse i tempi sono maturi per porre in discussione una didattica musicale fondata sull’empirismo, sull’obiettivo di formare raffinati artigiani, dalle abilità manuali o vocali fuori dal comune, sulla supina obbedienza a comprovati maestri (artigiani) da cui assimilare ogni regola, senza perdersi in tante spiegazioni e in tanti perché. Un maestro non è una semplice “macchina” che trasmette delle conoscenze ma deve essere una persona in grado di rapportarsi con gli allievi e tirare in ballo i pensieri, le emozioni e sentimenti propri e degli allievi. Il maestro più che convincere deve guidare l’allievo, deve esortarlo affinché raggiunga degli obiettivi, non può limitarsi a dare “nozioni” poiché gli allievi hanno bisogno di qualcuno che li coinvolga, che parli con una certa espressività e che susciti in loro emozioni. È proprio la forza esortativa, la capacità di trasmettere non solo le proprie conoscenze, ma anche le singole emozioni, suscitandone così negli allievi di nuove e di diverse, che fa sì che un maestro riesca a far brillare quella luce che rende un semplice studente in musicista.

Tags: Bruno Benvenuto e l'irreale in musica conservatorio Martucci Salerno
Tommaso D'Angelo

Tommaso D'Angelo

Consigliati

Debora D’Amato: Al Festival di Sanremo un tocco di trucco made in Salerno
Spettacolo e Cultura

Debora D’Amato: Al Festival di Sanremo un tocco di trucco made in Salerno

by Tommaso D'Angelo
6 Febbraio 2023
Le cose che pensano: arti visive per la pace
Arte Storia Tradizioni Eventi

Le cose che pensano: arti visive per la pace

by Tommaso D'Angelo
5 Febbraio 2023
Sergio Solli nel mio ricordo
Spettacolo e Cultura

Sergio Solli nel mio ricordo

by Tommaso D'Angelo
4 Febbraio 2023
E’ scomparso Sergio Solli, il suo amore per Salerno
Spettacolo e Cultura

E’ scomparso Sergio Solli, il suo amore per Salerno

by Tommaso D'Angelo
3 Febbraio 2023
Next Post
Scafati. Quel Paperon de’…Santocchio. I redditi degli eletti.

Scafati. Santocchio: "sono l'uomo nero solo nella mente di Aliberti"

Provvedimenti finanziari e urbanistici e gruppi misti, il Consiglio del 28 dicembre

Mega progetto retroportuale: l’amministrazione comunale di Salerno dice “no”

Facebook Twitter Instagram Youtube
No Result
View All Result
  • Home
  • Cronaca
    • Salerno
  • Salernitana
  • Attualità
    • Web & Tecnologia
  • Sport
    • Altri Sport
  • Spettacolo e Cultura
  • Editoriale
  • Edicola digitale

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms below to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In