Pisano, stretta sulle indagini. Rilievi sugli scarichi, Pisano: "Siamo sereni" - Le Cronache
Cronaca

Pisano, stretta sulle indagini. Rilievi sugli scarichi, Pisano: “Siamo sereni”

Pisano, stretta sulle indagini. Rilievi sugli scarichi, Pisano: “Siamo sereni”

di Andrea Pellegrino

Numerose novità in merito al caso delle Fonderie Pisano di Salerno. Ieri giornata intensa di incontri e di sopralluoghi. Primo appuntamento a Palazzo di Città dove l’assessore comunale all’ambiente Gerardo Calabrese ha incontrato i rappresentanti dell’Arpac (Vittorio Di Ruocco) e dell’Asl (Mimmo Della Porta) per fare un punto della situazione.
Resta in piedi la tesi dell’assessore, secondo cui la Fonderia sarebbe solo uno dei tanti problemi di Fratte. Sempre secondo Calabrese, gli sforamenti sarebbero dovuti anche alla presenza del “raccordo autostradale” ed in ultimo alle caldaie delle abitazioni. Nonché ad un cantiere (quello delle Mcm) “in piena produzione”.
Dall’Arpac l’impegno di proseguire i controlli sull’intera area, grazie anche al contributo della task force istituita dalla direzione generale, mentre dall’Asl la promessa di rendere quanto prima noti i risultati sull’indagine epidemiologica. Anche se Della Porta chiarisce: «Non c’è un tempo preciso per completare il lavoro».
Intanto c’è fermento sul fronte amministrativo e penale. Per quanto riguarda l’inchiesta del pm Polito della Procura di Salerno a quanto pare sarebbero state consegnate le relazioni dei tecnici incaricati. Ben presto, dunque, la Procura di Salerno potrebbe muoversi in tal senso.
Sotto l’aspetto amministrativo, resta in piedi il procedimento di revisione dell’Aia rilasciata nel 2012 all’azienda Pisano. Al momento dalla loro i Vigili del Fuoco avrebbero segnalato l’assenza del “certificato antincendi” e proprio ieri i caschi rossi hanno fatto visita allo stabilimento di via Dei Greci.
Ancora, occhio attento sugli sversamenti nel fiume, nel Parco Urbano dell’Irno. Zona che sarebbe sottoposta a vincolo. I Pisano pare abbiano presentato le proprie controdeduzioni ad un rilievo avanzato dall’Arpac e del Corpo Forestale dello Stato che qualche mese fa hanno compiuto un sopralluogo nella zona.
Sereno l’ingegnere Ciro Pisano: «Facciamo controlli di continuo e cerchiamo di operare sempre nel rispetto delle norme». Quanto al riesame dell’autorizzazione integrata ambientale, il titolare della fabbrica dice: «Con le autorità valuteremo un programma per dare il meno fastidio al nostro territorio». Ed a proposito della delocalizzazione, Pisano assicura: «Abbiamo diverse ipotesi. Da tempo valutiamo alcune aree». Compresa, naturalmente quella di Cupa Siglia che, a quanto pare, resterebbe la più accreditata.