Scafati. Aliberti: "Chi vuole realizzare mega strutture commerciali non mi frequenta politicamente" - Le Cronache
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Scafati. Aliberti: “Chi vuole realizzare mega strutture commerciali non mi frequenta politicamente”

Scafati. Aliberti: “Chi vuole realizzare mega strutture commerciali non mi frequenta politicamente”

Di Adriano Falanga

“Contro di me i poteri forti, che provano a condizionare anche i tempi del consiglio comunale. Abbiamo capito chi sono i burattini. I burattinai ancora non sono usciti allo scoperto”. Così parlava Pasquale Aliberti il 30 novembre scorso, nel corso di una conferenza stampa. Poteri che secondo il primo cittadino avrebbero interessi economici a destabilizzare la vita politica e amministrativa della città. “Al di là dei poteri forti ho scoperto che tutti coloro che vogliono realizzare mega strutture commerciali preferiscono non frequentarmi politicamente: troppo radical chic per un popolano come me” confessa Aliberti. Tra le righe è facile intendere di nuovi spostamenti elettorali, ad opera soprattutto di chi magari fino a pochi mesi fa, era politicamente vicino all’amministrazione comunale. Del resto, se è vero che il politico guarda all’oggi, l’imprenditore investe sul futuro. Ma Aliberti frena qualsiasi ambizione edilizia e spiega il motivo: “Trasformare un’area industriale in una struttura del genere non penalizza l’imprenditore, sicuramente la città. Sono un tradizionalista conservatore con qualche sfumatura di vero sano comunismo: le scuole meglio se realizzate dallo Stato” il riferimento è alle voci che girano di un probabile liceo laddove insiste l’ex cartiera di proprietà della storica famiglia Scarlato, opificio industriale, oggi in ricostruzione. In quella zona, spiegava l’ex assessore all’Urbanistica Giancarlo Fele, il Puc (da approvare) prevede la ricollocazione industriale, per realizzare qualcosa d’altro occorre una variante, che questa amministrazione conferma di non voler concedere. Come del resto non l’ha concessa per la costruzione di un centro commerciale in via Cavallaro. E’ stato poi lo stesso imprenditore, Corrado Scarlato, a smentire le voci, confermando anche di non volersi candidare a sindaco, esperienza già tentata nel 2013. Poteri di destra o sinistra, chiediamo ad Aliberti: “Tra Cooperativa la Casa del Popolo e Investire Futuro mi è difficile capire cosa sia di destra o di sinistra in questa città”. Alleanze trasversali dunque? “Alleanze? La vedo un buon esempio di unione civile. Io sono per il matrimonio” l’ironia del primo cittadino, a cui chiediamo chi, secondo lui, dal centrodestra sarebbe disposto alla coalizione bipartisan: “Dipende dalle opportunità che emergeranno nel decreto Cirinnà per gli uni e per gli altri. Io rimango per il matrimonio”.

Aliberti dice no all’inciucio, dimenticando forse di quando fece votare alle provinciali il candidato del centrosinistra, Giuseppe Canfora, pur di non votare Giovanni Romano, espressione di Fratelli D’Italia dell’onorevole Edmondo Cirielli. “Opposizione quale? Quella delle unioni civili o quella delle megastrutture? Sono diventate così simili che è difficile distinguere la destra dalla sinistra. Sicuramente sono diventati da radical chic a veri e propri chic” conclude. La geografia delle famiglie storiche scafatesi è molto variegata, ma tutte o quasi sono legate da rapporti di parentela. E’ il caso dell’imprenditore Michele Marano, da qualcuno indicato come papabile candidato sindaco per il centrosinistra. La famiglia Marano è imparentata con l’ex sindaco Francesco Bottoni, da Aliberti più volte accusato di aver “favorito” i Marano nella costruzione della struttura sportiva privata Gymnasium. Sempre nel centrosinistra il primo cittadino cita la Cooperativa Casa Del Popolo, costruttore della struttura che oggi ospita il centro commerciale Plaza San Pietro, ma anche dell’Istituzione Scafati Solidale, donata al Comune assieme a piazza Madre Teresa di Calcutta. E’ vicino al consigliere comunale Mario Santocchio il consorzio Investire Futuro, notoriamente interessato a costruire un centro commerciale in via Luigi Cavallaro. Tra il Comune e il Consorzio è in atto un contenzioso legale. Ma non tutti i poteri economicamente forti sono distanti dal primo cittadino, ad esempio, dietro la richiesta di acquisizione a patrimonio comunale dell’intera proprietà dell’ex Polverificio Borbonico ci sarebbe l’interesse a realizzare una struttura sportiva polivalente, con tanto di parco giochi, ad opera di un gruppo di imprenditori facenti capo a un noto brand sportivo. E vicino al primo cittadino c’è anche il noto imprenditore conserviero Aniello Longobardi, già vice presidente dell’Acse sotto il primo sindacato Aliberti, e parente dell’assessore Diego Chirico. Eppure c’è anche una terza voce di popolo che vede l’unione delle “famiglie” in un polo di moderati, alternativo sia al centrodestra alibertiano che al centrosinistra partitico. In fin dei conti, Scafati è stato fortino democristiano per oltre 50 anni, quando fu Nicola Pesce a rompere questo filo conduttore, che ha visto anche l’espressione di importanti parlamentari.