Per il Tar De Luca è ancora in carica. Per essere sospeso si deve convocare il Consiglio - Le Cronache
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Per il Tar De Luca è ancora in carica. Per essere sospeso si deve convocare il Consiglio

Per il Tar De Luca è ancora in carica. Per essere sospeso si deve convocare il Consiglio

di Andrea Pellegrino

Per il Tar di Napoli «Vincenzo De Luca è pienamente nelle funzioni di presidente della Regione Campania». L’atto di sospensione, infatti «diviene efficace soltanto a seguito della presa d’atto del relativo provvedimento da parte del Consiglio regionale». Questa, sostanzialmente, la motivazione del decreto del Tribunale amministrativo regionale della Campania che respinge l’istanza cautelare presentata da Valeria Ciarambino e dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle contro la “sconvocazione” della seduta del Consiglio regionale, inizialmente convocata per lunedì scorso. Per il Tar, non ci sarebbero motivi d’urgenza e la discussione del ricorso predisposto dagli avvocati Oreste Agosto e Stefania Marchese si terrà direttamente il prossimo 29 luglio. «L’atto di convocazione del Consiglio regionale (così come, analogamente, il suo “contrarius actus”) – dice il giudice amministrativo – appare configurarsi quale atto di natura squisitamente politica, e per ciò stesso sottratto al sindacato del Tribunale». Tra l’altro, prosegue, «le questioni relative alla presente controversia alla luce, anche, delle difese che saranno svolte dalle parti chiamate in causa, non appare suscettibile di pregiudicare l’interesse degli stessi ricorrenti e/o, comunque, l’interesse pubblico, tenuto conto che, allo stato, non sembra che al dottor Vincenzo De Luca siano inibite le funzioni correlate con la carica di Presidente, atteso che, giusta l’articolo 8, IV comma del decreto legislativo numero 235/2012, la sospensione diviene efficace soltanto a seguito della presa d’atto del relativo provvedimento da parte del Consiglio regionale». Ed il decreto del Tar Napoli ora aprirebbe un nuovo scenario: De Luca in sostanza sarebbe in carica e la sospensiva – secondo quanto si scrive nel dispositivo – si perfezionerebbe solo con la presa d’atto del Consiglio Regionale. Ciò indebolirebbe il ricorso di Vincenzo De Luca – e la conseguente istanza cautelare d’urgenza – contro il decreto firmato da Matteo Renzi. Sostanzialmente cadrebbe l’urgenza del provvedimento che dovrebbe emettere il giudice del tribunale ordinario in merito alla sospensione di Vincenzo De Luca dalla carica di presidente della Regione Campania. «Nel rigetto della richiesta cautelare – spiega l’avvocato Oreste Agosto – il Tar sottolinea il fatto che non c’è stato il perfezionamento dell’iter e che non c’è necessità urgente perché il neo governatore non può compiere atti da presidente, e quindi i ricorrenti e la collettività sono tutelati già da questo punto di vista». E il legale del Movimento 5 Stelle annuncia una nuova azione: «Depositeremo al tribunale civile di Napoli il decreto del Tar che ha fissato al 29 luglio la discussione di merito sul nostro ricorso. I giudici civili devono attendere la decisione di merito perché pregiudiziale alla sospensione di Vincenzo De Luca. Abbiamo centrato un grande obiettivo – dice ancora il legale – perché adesso il tribunale civile non può esprimersi sulla richiesta di sospensiva della sospensione di Vincenzo De Luca per effetto della legge Severino». «Sono soddisfatta – dice, invece, Valeria Ciarambino – perché non c’è una negazione della sostanza del nostro ricorso»