Motta: «De Luca sì, Pd no» - Le Cronache
Attualità Provincia Battipaglia

Motta: «De Luca sì, Pd no»

Motta: «De Luca sì, Pd no»

di Carmine LANDI

BATTIPAGLIA. In città è scoppiato il “caso Motta”.

Lungo i marciapiedi, nelle piazze e sui social-network non si parla e non si scrive d’altro da quando, nello scorsoweekend, in occasione dell’inaugurazione del comitato elettorale battipagliese di Franco Alfieri, Gerardo e Vincenzo Motta hanno palesemente dichiarato – come documentato domenica scorsa da questo quotidiano – di essere intenzionati a votare e a supportare il sindaco di Agropoli e il candidato governatore, Vincenzo De Luca, in vista delle elezioni regionali del prossimo 31 maggio.

La quaestio ha destato parecchio scalpore, dal momento che, in occasione della scorsa tornata elettoralecomunale, nel 2009, Gerardo Motta corse per la poltrona di sindaco tra le fila del centrodestra, gareggiando fino all’ultimo voto con Giovanni Santomauro, esponente del centrosinistra – poi passato all’UDC – che, al ballottaggio, riuscì ad avere la meglio.

L’ex-candidato sindaco, d’altronde, è politicamente cresciuto tra i partiti e i movimenti della destra; Vincenzo, poi, in veste di candidato all’assise consiliare regionale con “Noi Sud”, nel 2010 sostenne l’attuale presidente della regione, Stefano Caldoro, che, anche in quell’occasione, si contese lo scettro del governatorato proprio con De Luca.

Gerardo, poi, ha annunciato anche la propria candidatura a sindaco: «correrò per la carica di primo cittadino – aveva dichiarato – con il supporto di quattro o cinque liste civiche».

In tanti, dunque, correlando l’endorsement per Alfieri e De Luca con un’ipotetica futura candidatura dell’ex-An tra le fila del Partito democratico, si sono scagliati all’attacco di Gerardo Motta, visto dal centrodestra come una sorta di apostata e dal centrosinistra come una specie di infiltrata mina vagante.

Nel 2015, nell’era dei social, il tam-tam ha immediatamente coinvolto Facebook: dalle pagine web del portale di Marc Zuckerberg, infatti, il fratello maggiore ha subito rilasciato delle dichiarazioni a nome del fratello minore. «Qualcuno – ha scritto Vincenzo Motta – ha dato interpretazioni distorte delle nostre scelte che, invece, sono chiare e lineari; a seguito dei fallimentari risultati riscontrati nella gestione della cosa pubblica regionale nell’ultimo quinquennio, abbiamo deciso, da cittadini della Campania e da imprenditori, di privilegiare la scelta di De Luca e Alfieri, che, da amministratori pubblici, hanno dimostrato di avere a cuore i loro cittadini e che avremmo votato anche se avessero militato in un altro partito, perché hanno dimostrato di essere davvero capaci di affrontare e risolvere i mille problemi dei cittadini coniugandoli con lo sviluppo del territorio».

Eppure, a detta dei fratelli Motta, non ci sarebbe alcun legame con un «inspiegabile e fantasioso “accoppiamento” con il PD, partito a cui non siamo iscritti (una battuta: Gerardo non ce lo vedo con il colbacco e la balalaika!) quando invece, a precisa domanda, Gerardo ha risposto con chiarezza che la partecipazione alla prossima tornata elettorale ammnistrativa avverrà in un ambito civico, senza alcun patrocinio politico nè di destra ne di sinistra, di cui ritiene di non avere bisogno».

Molti cittadini, però, continuano a restare insospettiti dalla vicenda: «leggo – ha scritto Carmine Pagano, candidato al consiglio regionale con Fratelli d’Italia – di uomini di centrodestra, clamorosamente bocciati dal voto popolare, che ora annunciano il loro sostegno elettorale a candidati di centrosinistra, nella speranza di potersi attribuire una improbabile vittoria, e apprendo di candidati di centrosinistra (chiaro riferimento ad Alfieri, NdA) che arrivano nella nostra terra annunciando impegni per il territorio; la coerenza non è più di questo mondo. Gli elettori, però, per nostra fortuna riescono a capire da che parte stanno la verità e l’impegno quotidiano per un territorio».

Non ha guardato al centrodestra, ma a ciò che accade alla sua immediata destra, invece, l’ex-consigliere regionale di Rifondazione Comunista, Raffaele Cucco Petrone, che non ha risparmiato strali velenosi al Pd: «sulla vicenda Motta – ha scritto il comunista – il segretario, Davide Bruno, dice sostanzialmente: “Ben vengano i voti di Motta; quanto a candidarlo sindaco, vedremo alle primarie”. L’ex segretario, Luca Lascaleia, invece, chiude sulla candidatura ma è ben lieto “che persone di destra riconoscano il valore dei nostri candidati e li vogliano sostenere”».

Petrone, poi, ha proseguito la propria invettiva rivolgendosi direttamente ai dem: «nessuna sorpresa. Siete quelli che a Battipaglia scelgono per vicesindaco l’ultimo sindaco di Forza Italia, che per la Regione chiedono i voti a Cosentino e Cobellis, che in Italia distruggono lo statuto dei lavoratori e la stessa Costituzione repubblicana.Capisco l’entusiasmo di alcuni vostri giovani rampanti: entrano in un’associazione che si occupa solo ed esclusivamente della conquista, gestione e conservazione del potere. Il potere per il potere: fare affari, comandare, dare ordini, mettere e tenere “le mani in pasta”».