Termovalorizzatore, scontro tra i senatori di M5s e Pd - Le Cronache
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Termovalorizzatore, scontro tra i senatori di M5s e Pd

Termovalorizzatore, scontro tra i senatori di M5s e Pd

Termovalorizzatore, è scontro in Parlamento tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Ad affondare il colpo per primi sono i parlamentari grillini Giordano e Cioffi che accusano i colleghi del Partito Democratico di ipocrisia, vista la loro decisione di votare contro gli emendamenti che avrebbero impedito la realizzazione della struttura per lo smaltimento dei rifiuti. “In commissione ambiente ieri – si legge nella nota degli attivisti salernitani – il Movimento 5 stelle ha presentato 8 emendamenti al dl competitività nel quale, all’oramai famoso articolo 14, si nomina un commissario governativo per la realizzazione dell’impianto di incenerimento dei rifiuti a Cupa Siglia da 400 mila tonnellate l’anno. Gli emendamenti sono stati tutti respinti ed il testo resta quello che è stato licenziato dal Senato. Tra i parlamentari salernitani che hanno dato parere negativo agli emendamenti soppressivi o correttivi è stato anche l’onorevole Tino Iannuzzi, vicepresidente della commissione, deputato del Pd”. «Nel capoluogo e nei picentini – attacca Silvia Giordano – questi grandi deputati del Pd indossano la maschera di Bravehart, ma una volta entrati nel transatlantico romano restano allineati ai dettami del governo berlusco-renziano che mai ha abiurato alla religione dei rifiuti bruciati nei termovalorizzatori. Continueremo questa battaglia presentando ai cittadini e alle istituzioni i nostri piani alternativi a questo impianto. Sono battaglie lunghe e difficili, ma abbiamo dalla nostra parte comitati e associazioni molto competenti, imparagonabili per preparazione ai rappresentanti dei partiti che imperversano sui colli romani». A fare eco alle dichiarazioni della Giordano c’è Cioffi: «Basta interventi del genere in Cupa Siglia dove ci sono in zona anche il cementificio, la discarica di Sardone ed altri opifici. Un’area che è diventata negli anni una bomba ecologica. E’ arrivato il momento di tutelare l’ambiente, l’economia e le popolazioni anche dell’area dei Picentini, zona trascurata rispetto ad altre da sempre. Noi siamo pronti a dare battaglia insieme a tutti gli attori del territorio. Va fatta chiarezza non solo sulla posizione sull’Inceneritore ma anche sulla delocalizzazione delle Fonderie Pisano. Sul territorio i rappresentati degli altri partiti a chiacchiere sono tutti sfavorevoli all’aumento di impianti in quella zona, nei fatti vanno nella direzione opposta». Non tarda ad arrivare la risposta del Pd, targata Iannuzzi e Bonavitacola, che vogliono fare chiarezza tra “proclami vuoti e verità dei fatti”. In una nota sottolineano come “L’impegno chiaro ed incisivo del Pd ha consentito di modificare completamente la disposizione del decreto legge numero 91/2014 sulla nomina di un Commissario ministeriale per la realizzazione del termovalorizzatore nel Comune di Salerno. E’ stata decisa una soluzione assolutamente migliorativa rispetto alla formulazione iniziale del decreto, grazie all’approvazione al Senato di un emendamento del Pd. La nostra posizione è stata diffusamente espressa anche alla Camera in Commissione da Tino Iannuzzi. Fra l’altro, l’unico emendamento del Movimento 5 Stelle, esaminato e respinto nelle Commissioni riunite è stato uno solo, quello meramente soppressivo della norma, che non avrebbe risolto alcun problema. La semplice soppressione della norma avrebbe avuto l’unico effetto di lasciare in vigore la disciplina precedente, confermando le procedure della vecchia gara espletata dalla Provincia, con la previsione di un mega impianto di 350.000 tonnellate. La nuova norma elimina ogni sbagliato collegamento con la vecchia gara, con il vecchio progetto e con il vecchio impianto risalente alla fase tutta differente del 2007-2008. Sono stati soppressi i poteri straordinari ed eccezionali attribuiti al Commissario, al quale e’ affidato un compito ben preciso: effettuare, entro sei mesi dalla nomina, uno studio aggiornato , che dovrà’ tener conto dello stato della raccolta differenziata in atto ed in proiezione previsionale alla data di attivazione dell’impianto; della produzione complessiva di rifiuti; di ogni innovazione maturata dal punto di vista delle migliori tecnologie utilizzabili. Adesso ogni decisione sul se realizzare l’impianto, sul suo eventuale dimensionamento, sul suo bacino di utenza e sulle sue caratteristiche tecnologiche sono i futuri impegni di un’azione seria, che non si riduca ad inutili e sterili polveroni. Le percentuali di raccolta differenziata allo stato sono in Campania di circa venti punti in più rispetto a qualche anno fa, soprattutto nella provincia di Salerno. Questi dati non potranno non essere determinanti e vincolanti ai fini di ogni decisione futura. Sono stati introdotti, poi, adeguati meccanismi per garantire la partecipazione del Comune di Salerno e dei Comuni confinanti del Picentino ad appositi organismi per vigilare e controllare direttamente e da vicino tutte le attività’ relative allo studio, alla progettazione ed eventuale realizzazione e funzionamento dell’impianto”.