Accuse da Perugia: pronto un agguato all'Arechi - Le Cronache
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Accuse da Perugia: pronto un agguato all’Arechi

Accuse da Perugia: pronto un agguato all’Arechi

Il sito di Perugia Umbria24 ha pubblicato l’intervista ad un presunto esponente della curva sud granata in cui si parla di un probabile agguato ai tifosi perugini tra due settimane in occasione di Salernitana-Perugia. Una intervista che sta suscitando un vespaio di polemiche e di reazione e che potrebbe addirittura provocare il divieto della trasferta ai perugini o addirittura le porte chiuse all’Arechi.

Questo l’articolo in versione integrale pubblicato da Umbria24.

Bisogna conoscerne il linguaggio per capire cosa si è disposti a fare, nella convinzione di farlo per la propria squadra e per la propria città. Il mondo degli ultrà ne ha uno tutto particolare ma trasversale, comune «oltre la rivalità». Linguaggio ultrà Questo ad esempio è un concetto che si ripete. Mantre quello dello scontro corpo a corpo è un’altra forma di espressione che gli ultrà interpretano diversamente dai comuni mortali. Fatte le dovute premesse Umbria 24 è entrata in contatto con ambienti della curva Sud della Salernitana per meglio comprendere dove portano i segnali di una tensione alta che si respira in vista della partita all’Arechi di Salerno. Una delle più importanti del campionato di lega Pro, dove il Perugia si gioca un intero campionato e la rivalità tra le tifoserie trova uno dei momenti di massima tensione. I precedenti E’ dalla partita con la Lazio “il fratello maggiore della Salernitana che i tifosi campani non hanno avuto momenti di scontri”, dice a Umbria24 uno di loro. Il presidente della Salernitana, infatti, è Lotito che è anche presidente della Lazio e che in quella occasione stigmatizzò gli scontri come inaccettabili a maggior ragione per il fatto che a scontrarsi furono due tifoserie che hanno lo stesso presidente. Gli autobus dei tifosi laziali, per errore, finirono in curva Sud, nell’estate del 2012, quanto bastò per dare vita agli scontri corpo a corpo che mandarono all’ospedale 3 persone, tra cui un agente. Da allora i tifosi della Salernitana ricordano un solo scontro avvenuto in trasferta con l’Aversa Normanna, ad Aversa appunto. In questa occasione scattarono diverse diffide, compresa quella di un capo, Consolato Esposito, del gruppo ‘Ultras Movement Salerno’. L’agguato ”Siamo a ruota, quindi“, spiega ancora chi è in contatto con questa redazione. Tradotto, significa che i tifosi della Salernitana sono smaniosi di un incontro corpo a corpo con una tifoseria rivale. “Ci sono tutti i presupposti per ‘salutare’ i tifosi perugini”. Come Salutare? “Si salutare significa scontrarsi. Qui vari ambienti delle tifoserie stanno preparando un agguato. Sappiamo che molti tifosi del Perugia hanno la tessera del tifoso, tessera che per protesta quasi tutti noi non abbiamo fatto. Loro sono primi in classifica e scenderanno in massa all’Arechi, cosa vuoi di più per dare il benvenuto. Sappiamo che in quell’occasione – continua uno degli ultrà salernitani – l’Arechi diventa un fortino blindato. Sappiamo comunque che abbiamo bisogno di una buona organizzazione per tendere l’agguato“. Ad esempio? “Alle spalle della curva nord (la curva ospite dove andranno i tifosi perugini ndr.) ci sono dei locali, un cinema il ‘The Space’, il più grande di Salerno, poi un bar e una sala giochi. Questi locali quando ci sono gare di cartello vengono chiusi. Gli ultrà stanno pensando di farsi chiudere là dentro, per poi uscire al momento opportuno e assaltare alle spalle i perugini. Sono disposti a restarci chiusi per tutto il tempo necessario“. Gli incontri Dai racconti emerge che negli ambienti della curva Sud, da giorni si ripetono incontri per discutere di questo. Ma non tutti sarebbero d’accordo. “Sai se sei un ultrà capisci che su molti argomenti c’è chi la pensa in un modo e chi in un altro. Ad esempio è nel nostro codice che negli scontri devi essere a mani nude. Al massimo puoi avere un bastone o una cintura. Ma non un coltello o altre armi. Ovviamente non tutti si comportano di conseguenza. Così per questa questione. C’è chi sostiene che un simile agguato è da vigliacchi e viola le nostre regole. Altri invece dicono: ‘loro vengono all’Arechi, ma se non ci diamo un appuntamento e vengono scortati come facciamo a salutarli? Dobbiamo per forza tendere un agguato. Insomma c’è questo dibattito tra i gruppi, a volte nel covo di un gruppo, a volte in un bar, a volte nei covi di altri gruppi“. L’argomento sembra essere al centro dell’attenzione degli ultrà salernitani nonostante ci sia una finale di coppa Italia, tra Salernitana e Monza, che si gioca mercoledì alle 20.45, per il ritorno, dopo la vittoria della Salernitana fuori casa per uno a zero. Partita importante che però non sembra catturare le dovute attenzioni degli ultrà. Favorevoli e contrari Ma chi sono i gruppi più maleintenzionati? “Il gruppo che comanda la curva Sud e che si chiama ‘Nuova Guardia 1990′ è in disaccordo con questa cosa, insieme a ‘Contursi Ubriaca’, ‘Orgoglio Salernitano’ ed altri gruppi minori. Mentre d’accordo ci sarebbero i ‘Fedelissimi’, ‘Ums’ e ‘Frangia Kaotika’. Va considerato che all’interno di ogni gruppo poi esistono anche posizioni diverse”. Momenti di tensione precedenti Ci sono dei precedenti a Salerno che si ricordano per il livello di tensione e il grado di organizzazione degli ultrà finalizzato agli scontri. “In occasione della finale di Play off, il 19 giugno del 2011, i veronesi li fecero entrare attraverso un percorso obbligato che andava da un sottopassaggio vicino all’ospedale di Salerno fino all’ingresso della curva nord, attraverso un corridoio di container, scaricati direttamente dal porto di Salerno. I pulman passavano là in mezzo per esser scortati in sicurezza. Erano circa 500 tifosi. I salernitani lanciavano oggetti da sopra i container”. Ci furono feriti e diffide. Le due tifoserie Negli ambienti degli ultrà si ricorda che in passato le tifoserie di Perugia e Salernitana erano gemellate ma poi si è sciolto il gemellaggio. Proprio ieri, a Salerno si è ricordato l’anniversario della morte di Carmine Rinaldi, ‘il Siberiano’, storico esponente della curva Sud, appartenente al gruppo Gsf, che non c’è più. In occasione della ricorrenza della sua morte che avvenne il 12 aprile del 2010, anche gli ultras del Perugia l’hanno ricordato sulle varie pagine dei social network, come promotore di quel gemellaggio e hanno espresso “rispetto per lui nonostante l’attuale rivalità”. red.sport.