Cammartota replica a Pasquino - Le Cronache
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Cammartota replica a Pasquino

Cammartota replica a Pasquino

Con interrogazione del 10.9.13, in attesa di risposta scritta, ho chiesto di conoscere se son vere le notizie di stampa, mai smentite, sul compenso del commissario giudiziale cstp -1/1,5 mln di euro- e, se vere, come si intende limitare l’esborso, alla vigilia dell’ennesimo acquisto di quote ancora inoptate, poiché “la carenza di risorse, il dramma dei dipendenti, le esigenze di cassa rendono non più tollerabile eventuale eccessivo dispendio di moneta pubblica”.

Risponde oggi il Prof. Pasquino, a mezzo di quella stessa stampa sul compenso mai smentita, affermando di “non aver richiesto alcuna somma per l’attività svolta”, ed anzi domandando “cosa abbia fatto Cammarota per rispondere a queste sue preoccupazioni”.

Cosa abbia fatto Cammarota, oltre a non avere incarichi di moneta pubblica, il Prof. Pasquino lo troverà negli atti di Comune e Provincia, come la proposta del bigliettaio a bordo, l’odg votato all’unanimità in Provincia per liquidare ogni risorsa in cassa per cstp, la richiesta di consiglio comunale monotematico, la proposta per l’accertamento di responsabilità, la continua denuncia contro i gruppi di potere che hanno usato le istituzioni come arma dello scontro politico distruggendo cstp, la richiesta di vendere Palazzo Luciani; istanze che si ribadiscono al commissario, per il quale son fiducia e stima, e che mi vedranno al suo fianco senza indugio e con ogni impegno, come quello profuso per la certificazione del credito contro Regione Campania, per la prima volta svelato dalla commissione provinciale di cui ero presidente, che se iscritto a bilancio come doveva si sarebbero evitati la liquidazione, la paralisi, il commissario giudiziale.

Nondimeno, il compenso a cui si riferisce la mia interrogazione non è certamente per “l’attività svolta” relativa a nomina neppure formalizzata, bensì per quella a venire di commissario giudiziale, per cui siamo certi, ma il Prof. Pasquino vorrà dare risposta istituzionale e non politica, che anche dopo continuerà, come ha dichiarato, a “non richiedere alcun compenso”.