Vietri dice addio al dottor Longobardi, medico d'altri tempi - Le Cronache
Provincia Costiera Amalfitana

Vietri dice addio al dottor Longobardi, medico d’altri tempi

di Andrea Pellegrino

L’intera comunità vietrese in lutto per la dipartita dell’illustre dottor Beniamino Longobardi. Domenica scorsa, in tanti hanno voluto rendere l’estremo, triste saluto ad un grande medico che ha curato, nella sua lunga carriera, intere generazioni di vietresi. Un uomo d’altri tempi, dotato di una rara nobiltà d’animo e di una totale disponibilità nei confronti di chiunque gli si rivolgesse per un problema di salute. Longobardi era fermamente convinto che il ruolo del medico più che una professione fosse una missione e nella sua vita mai è venuto meno ai gravosi impegni assunti con il giuramento di Ippocrate. Sovente, amava esternare l’affetto che egli stesso nutriva nei confronti di altri grandi medici che si erano distinti, in vita, per l’impegno a favore degli ammalati. Con gioia accolse la beatificazione di Giuseppe Moscati, medico dei poveri, poi proclamato Santo. Certamente, il dottor Longobardi si rivedeva in quella figura di medico e di uomo tanto da conformare la sua vita agli insegnamenti dell’illustre clinico. Nel maggio dello scorso anno, il dottor Longobardi aveva ricevuto il Logo d’oro dall’Ordine dei Medici di Salerno dopo sessanta anni di onorato impegno professionale. Per decenni, il dottor Longobardi ha trascorso la prima parte della giornata a ricevere nello studio i pazienti per poi proseguire nelle infinite visite domiciliari che lo impegnavano fino a sera, per dare ai “suoi ammalati”, una speranza ma soprattutto per guarirli, dotato com’era di una capacità professionale elevata; un vero specialista, che studiava ed approfondiva ogni singolo caso. I vietresi, almeno coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo in vita, ne ricorderanno il suo sorriso, la sua disponibilità, in qualsiasi momento del giorno e della notte, sempre in prima fila per sconfiggere le malattie, con la sua macchina, una Fiat 500, volutamente piccola, per potersi muoversi più agevolmente lungo le strette stradine di Vietri, parcheggiata sempre davanti alla sua abitazione, alla stregua di un’autoambulanza sempre pronta ad intervenire per raggiungere velocemente tutti, soprattutto i più bisognosi che a lui si affidavano totalmente.